Valle d'Aosta

Piccola ma tosta, qui si parla mezzo italiano, mezzo francese e tanto dialetto che non capisci mai. Le montagne sono così grandi che sembra di vivere in una cartolina. Lo slang è fatto di “eh, guarda là” mentre indicano sempre una vetta. La polenta è regina, il vino scorre come acqua e ogni festa è buona per sciare o mangiare fonduta. I valdostani sembrano silenziosi, ma se tiri fuori la grappa, diventano poeti.

  • Butere a ripòso

    Espressione usata per incitare qualcuno a rilassarsi in mondo pigro e ozioso, spesso associato al buttarsi su una poltrona.

    "Dopo la camminata, mi sono messo butere a ripòso davanti alla TV, e lì son restato finché non mi è venuta fame!"

  • Patoà

    Termine usato dagli abitanti della Valle d'Aosta per descrivere il loro dialetto, ma anche per indicare chi si esprime in modo buffo e difficile da decifrare.

    "Ma che ha detto Pierre? Non ho capito un tubo, sembrava parlasse in patoà!"

  • T'es comme la Pont de l'An mil

    Espressione che si riferisce a qualcuno o qualcosa di davvero vecchio e antiquato, come il famoso ponte medievale di Aosta.

    "Oh nonna, quel cappotto è t'es comme la Pont de l'An mil, prendiamone uno nuovo!"

  • Piazzati in veranda

    Espressione utilizzata per dire a qualcuno di mettersi comodo e rilassarsi, magari con un bicchiere di vino locale.

    "Dopo la gita sul Monte Bianco, ci siamo piazzati tutti in veranda con una bella fontina."

  • Giro di verze

    Espressione usata per indicare una situazione che gira a vuoto, come un inutile giro di parole.

    "Ma la finisci con 'sto giro di verze? Dicci subito se vieni alla festa o no!"

  • Magna-grolla

    Termine affettuoso per definire una persona che, a tavola, se ne infischia del tempo e si gode le bontà valdostane con entusiasmo indescrivibile.

    "Guardalo là! È un vero magna-grolla: ha già finito il secondo piatto di polenta concia mentre noi stiamo ancora assaggiando l'antipasto!"

  • Tentagnón

    Utilizzato per descrivere una persona che fa mille tentativi e non si arrende mai, anche quando dovrebbe forse smettere.

    "Gabriele è proprio un tentagnón: ha chiesto a Lucia di uscire sette volte e ancora ci crede!"

  • Fonda

    In Valle d'Aosta, 'fonda' può significare una discesa a valle dettata dagli eventi... e dalla gravità!

    "Dopo aver visto la neve sciogliersi, Gianni ha fatto una bella fonda lungo il pendio per recuperare lo slittino preso dal vento!"

  • Pèillu

    Usato per descrivere una persona che è disordinata all'inverosimile, come se vivesse in una cantina impolverata di un castello medievale.

    "Grazie al caos nella sua stanza, Sergio si sta guadagnando il soprannome di pèillu tra i suoi compagni di università."

  • Tétoùn

    Espressione usata per descrivere un uomo che si atteggia a gran signore, ma con modi piuttosto goffi e provinciali.

    "Guarda quel tétoùn al bar: veste in giacca e cravatta anche per prendere un caffè!"

  • Monterotondo

    Espressione usata per indicare una persona incredibilmente fortunata, come chi trova sempre posti liberi al parcheggio.

    "Michele ha vinto alla lotteria per la terza volta quest'anno. Ma quanto è monterotondo sto ragazzo?"

  • Eternostroppi

    Usato per descrivere un evento o una situazione che sembra protrarsi all'infinito, specialmente se noioso o indesiderato, come un interminabile inverno valdostano.

    "Ma questa riunione è un eternostroppi, mi stanno già crescendo i cristalli di neve sulla schiena!"

  • Pettegoneur

    Modo simpatico di dire 'spione' in dialetto valdostano, un po' alla francese.

    "Quel pettegoneur ha raccontato a tutti che ho mangiato l'intera fonduta da sola!"

  • Stroppuz

    Particella in patois valdostano usata per descrivere un boccone che va di traverso, causando quella buffa sensazione di soffocamento improvviso.

    "Mangiati una fonduta senza chiacchierare, che poi ti viene lo stroppuz e finiamo a ridere tutti!"

  • Tseutte

    Termine dialettale per indicare un tipo buffo che fa casino continuo, spesso senza motivo.

    "Non fare il tseutte, chiudila quella porta che sembri al parco giochi!"

  • Botoné

    Letteralmente 'carboncino', usato per indicare qualcuno dal carattere molto fumantino e facile all'arrabbiatura.

    "Ma guarda, quel tipo è proprio un botoné, basta dirgli buongiorno storto e va su tutte le furie!"

  • Patìto

    Usato per descrivere qualcuno sempre in giro come un vagabondo, mai a casa.

    "Sta' attento a quel patìto di Marco, non sai mai dove lo portano i suoi piedi stradali!"

  • Mettere la cacia

    Espressione valdostana che indica il disordine spontaneo creato quando ci sono troppe persone in un luogo piccolo.

    "Ieri sera eravamo così tanti nel bar che abbiamo messo la cacia completa, sembrava di essere a una sagra!"

  • Frinafrulla

    Espressione valdostana per descrivere qualcuno che parla sottovoce, quasi complottando.

    "Ma cosa stai frinafrullando lì all'angolo con Giuseppe? Si vede da qui!"

  • Gonna di macarò

    Espressione usata per descrivere una persona che, pur essendo ben vestita o alla moda, ha un atteggiamento ridicolo o fuori luogo.

    "Luca si è presentato con una giacca paillettata al barbecue in montagna, pareva proprio una gonna di macarò!"

  • Tarinà

    In dialetto valdostano, tarinà significa chiacchierare molto senza dire nulla di utile o concreto. Perfetto per quel tipo di conversazioni tra amici al bar che vanno avanti all'infinito.

    "Gianni stasera è in piena modalità tarinà, ha passato mezz'ora a raccontarci del suo gatto senza arrivare mai a un punto!"

  • Spoussè

    In dialetto valdostano, significa 'sentirsi troppo sazio' o 'non poterne più', soprattutto dopo un pranzo abbondante.

    "Dopo il pranzo di Natale, Pierino era così spoussè che ci ha messo mezz'ora solo per alzarsi dalla sedia!"

  • Passa-porté

    Espressione valdostana per quando qualcuno si intrufola ovunque senza invito, come se avesse un 'passaporto' speciale.

    "Oh Marco, sempre a fare il passa-porté alle feste senza inviti, mica sei l'ambasciatore di Courmayeur!"

  • Patapignò

    Esclamazione ironica usata per sottolineare un'eccessiva importanza data a qualcosa di banale, come dire 'wow che scoperta!' in tono sarcastico.

    "Hai davvero lavato i piatti? Patapignò! Adesso possiamo vincere il Nobel per la pace!"

  • Àla boudze

    Espressione valdostana che significa 'essere indietro', usata per indicare qualcuno rimasto un po' fuori moda o all'oscuro delle ultime novità.

    "'Ancora con quel cellulare del '900? Sei proprio àla boudze!'"

  • Magnà de carbon

    Esprime il concetto di mangiare di gusto o avidamente, come se si stesse per 'ingurgitare carbone', usato per descrivere chi mangia senza troppi complimenti.

    "Quandi vedi Luca a tavola, pare verament che magna de carbon, non lascia gnanch parossa!"

  • Patataidè

    Espressione utilizzata per indicare una persona pigra, che passa il tempo sdraiata a non fare nulla, quasi fosse parte del divano.

    "Davide tutto il giorno sul divano! Oh patataidè, almeno alzati per prender un caffè!"

  • Dzerbià

    Nel dialetto valdostano, vuol dire 'fare festa' o 'spassarsela', una scusa perfetta per chi dice di volersi sposare solo per il ricevimento.

    "Oh Marcello, l'unica ragione per cui vuole 'dzerbià' è mangiarsi tutto il buffet al suo matrimonio!"

  • Essere un orso valdostano

    Frase utilizzata per descrivere qualcuno che si comporta in modo rude o schivo, tipico di chi è cresciuto tra le montagne della Valle d'Aosta.

    "Ma lascia stare Gigi, ormai lo sa tutto il paese che è un orso valdostano: preferisce passare il sabato sera col camino e la polenta piuttosto che andare a ballare!"

  • Bécju

    Espressione valdostana per indicare una persona lenta o immobile, spesso usata bonariamente tra amici.

    "Dai bécju, muoviti un po'! Sennò ci fanno notte prima che arrivi al bar!"

  • Tsa Tchotta

    Espressione affettuosa per indicare una donna di piccola statura, energica e vivace, tipico delle vallate.

    "Guarda la Giulia come corre in mezzo alla folla, è proprio una tsa tchotta!"

  • Orafò

    Termine spiritoso usato per definire una persona che ripara sempre tutto a modo suo, come se fosse un orafo pur senza far brillare nulla.

    "Guarda come ha sistemato la bici Enrico, sembra proprio un orafò: adesso va solo in retromarcia!"

  • Emergenza di fonduta

    Situazione drammatica e catastrofica in cui si è finito il formaggio durante una serata con gli amici.

    "Ragazzi, abbiamo un'emergenza di fonduta! Corri subito al supermercato prima che ci linci!"

  • Bonvin

    Nel dialetto valdostano, 'bonvin' si usa per indicare una persona di buona famiglia che tende a essere un po' snob e fuori dalla realtà.

    "Guarda chi arriva, il buon Bonvin non sa neanche come si fa la coda al supermercato!"

  • Déquendion

    Derivante dal patois valdostano, indica una persona che parla troppo o sparla senza sapere di cosa sta parlando.

    "Gigi, smettila di fare il déquendion al bar. Non sai mica com'è andata la storia della partita!"

  • Tsapaton

    Espressione usata per descrivere una persona che si atteggia a esperto di montagna senza aver mai lasciato il divano di casa.

    "Ma sì, continua a raccontare delle tue avventure sull'Himalaya mentre cerchi la via più corta per evitare le scale, tsapaton!"

  • Lou Brav

    Espressione valdostana per indicare qualcuno che si crede bravo in tutto, ma spesso è solo un gran chiacchierone.

    "Non fare il lou brav, la prossima volta fai tu i polpettoni se sei così esperto!"

  • Piottausu

    Letteralmente un 'colpo di caldo' ma usato per indicare qualcuno che si arrabbia facilmente in maniera spettacolare.

    "Quando gli hanno detto che avevano finito la fonduta, ha fatto un piottausu che metà bastava!"

  • Farë un prângiàc

    Espressione tipica valdostana per dire 'sparire improvvisamente', spesso usata quando qualcuno se ne va senza salutare.

    "Luca ha fatto un bel prângiàc ieri sera! Eravamo al bar e puff, era sparito con tutta la birra!"

  • Capì come l'orso

    Modo ironico valdostano per dire che qualcuno è tutt'altro che sveglio.

    "Gli ho spiegato il piano dieci volte, ma lui niente... capisce proprio come l'orso!"

  • Boudzon

    Termine per descrivere una giornata incredibilmente sfortunata, quando tutto sembra andare storto.

    "Oggi ho versato il caffè sulla camicia, bucato una ruota e sono pure caduto dalle scale... Che boudzon!"

  • Marmotta

    In Valle d'Aosta, 'marmotta' indica uno studente che fa finta di studiare ma in realtà dorme sulla scrivania.

    "Guarda come dorme quel marmotta durante le lezioni, sembra stia sognando la neve!"

  • Dorme nel formaggio

    Espressione usata per indicare qualcuno che sta dormendo profondamente e beato, come se fosse avvolto in una nuvola di comfort.

    "Ma guarda Marco, dorme nel formaggio sul divano mentre noi sistemiamo tutta la casa!"

  • Fàndz'la barriera

    Modo goliardico per dire di bloccare l'accesso a qualcuno o qualcosa con fermezza, come un doganiere incorruttibile.

    "Se vuoi entrare devi avere il biglietto, sennò l'è inutile che fàndz'la barrera."

  • Tsaquà

    Esclamazione valdostana usata per esprimere stupore o incredulità, letteralmente significa 'accidenti'. Spesso utilizzato quando ci si imbatte in qualcosa di brutto o sorprendente.

    "Tsaquà, ma hai visto che brutta maglia ha comprato Marco? Pare un costume di carnevale!"

  • Fainéant

    Usato per riferirsi a qualcuno che non ha voglia di fare nulla, manco un incantesimo pigro!

    "Guarda Pier, disteso sul divano come un fainéant, manco se la casa crollasse si alzerebbe!"

  • Principino

    Un giovane che si veste in modo raffinato e un po' pretenzioso, spesso per impressionare una fanciulla al ballo del villaggio.

    "Guarda un po' quel principino, è arrivato persino col fazzoletto nel taschino... speriamo almeno sappia ballare!"

  • Vai in fòrménch

    Espressione dialettale per invitare qualcuno a prendersi una pausa o rilassarsi, come se andasse in farmacia a comprare qualcosa di rigenerante.

    "Se sei stressato così tanto per il lavoro, Marco, vai in fòrménch e prendi un po' d'aria fresca!"

  • Prosciuttén

    Un modo affettuoso per chiamare qualcuno che si fa desiderare come una fetta di prosciutto in cima a una baguette, specialmente quando si tratta di flirt locali.

    "Ugo è proprio un prosciuttén, lo vedi solo quando vuole lui e ti fa girar la testa col suo profumo di speck!"

  • Patouillé

    Nella Valle d'Aosta, si tratta di uno che ama pasticciare in cucina, ma spesso crea solo disastri!

    "Mamma mia, guarda quel patouillé di mio zio; ha provato a fare la carbonara e sembra più un blob informe!"