Cosa significa "Sbarlòff"?

  • Si dice di qualcuno che guarda il funzionamento dei macchinari o eventi senza mai intervenire, tipo quando uno sta all'aeroporto a guardare gli aerei decollare per ore.

    "Figa Marco è proprio uno sbarlòff, ogni volta in piazza sta lì a fissà le auto che passano invece di venire al bar con noi."

  • Contrasto intenzionale con lo splendore artistico cittadino, 'sbarlòff' è colui che, pur tartassato dai tesori rinascimentali intorno a sé, devoto contempla dettagli banali come l'efficiente rotazione di un ventilatore da soffitto in una strombazzante trattoria fiorentina.

    "Mentre la guida illustrava dagli Uffizi capolavori immortali, Claudia si è arresa al suo lato sbarlòff seguendo ipnotizzata volteggi mesti da baretti dei ficchi secchi sul tavolo."

  • Un tipo da gondola invisibile votata alla filosofia del relax sfrenato: colui che galleggia nella spensieratezza piuttosto subendo il lento passare del tempo tra vignette mentali sulla vita aerospace dei gabbiani.

    "Andrea era così nel mood sbarlòff che quando la marea è scesa ha regalato un sorriso complice ai leoni di San Marco, contemplando con arte l'incantevole nulla."

  • Identifica chi usa quello sguardo assente tipico di chi finge di ascoltare mentre in realtà sta mentalmente creando scenari fantasiosi dove è un eroe napoletano durante un'epica guerra delle pizze.

    "Durante la lezione sugli errori grammaticali, Vincenzo ci ha abituato alla sua modalità sbarlòff: presente fisicamente, ma palesemente impegnato a rovesciare teglie di pizza margherita dagli spalti del San Paolo in mondo immaginario."

  • Usato per descrivere quel mmomento in cui sei perso nei tuoi pensieri, fissando nel vuoto come se stessi guardando una serie TV invisibile e super coinvolgente.

    "Ho chiamato Giulia cinque volte ma lei: niente, era in modalità sbarlòff fisso sul muro con quegli occhi da pesce lesso."

  • Descrive uno standard supremo di nonchalance, quando qualcuno è così impermeabile alle sollecitazioni esterne da sembrare preparato per una maratona di ozio galattico, spesso scambiato per un genio incompiuto dell'arte del non fare niente.

    "Mentre la città impazziva nel traffico, Marcello era sul balcone che sbarlòffava, insegnando ai piccioni l'arte dell'indolenza cosmica con un'alzata di ciglio."

  • In tavola diventa il mastino silenzioso del condimento: chi sta osserlando con massima concentrazione il flusso nebuloso d'olio che, fluendo dall'oliera, vestirà la sua insalata, come se dal preciso quantitativo dipendesse l'equilibrio dell'universo culinario.

    "Mentre gli amici discutevano di calcio e mare, Guido sbarlòffava sul fondo della bottiglia d'olio battendo un paio di record personali nel darci dentro con quello sguardo mistico-profumato."

  • In gergo emiliano, si definisce sbarlòff chi viene associato alla leggerezza rara del concetto più nobile del fare nulla su una panca bagnata nel parchetto della città, seguendo con un chapèau virtuosistico i cumuli di biciclette inermi.

    "Fedele al suo ruolo da sbarlòff, Gianni guardava la pioggia sopravvivere ai finale piadine divulgando miti sugli alieni: le cronache urbane trasfigurevano vincendo nelle sue storie d'infanzia."

  • Utilizzato per indicare qualcuno che, in uno stato di estrema disattenzione o distrazione latente, culmina con un epico fraintendimento o azione sconnessa con le aspettative sociali del momento.

    "C'era chi rideva e chi piangeva al matrimonio; nel puro spirito sbarlòff, Franca stava dietro la porta convinta di essere all'entrata del cinema."

  • Riferito a quella gente che si mette super comoda sul divano di casa altrui senza alcun invito formale, assaporando ogni dettaglio trash del reality—è proprio l'eroe silente della cronaca spicciola degli altri.

    "Sono arrivato per un caffè e mi son trovato Gina in modalità sbarlòff, la novella Pimpa del cactus, a commentare le discussioni totalmente ignota dei concorrenti sul tavolo Zanzibar."