Palermo
Palermo è caos che danza, tra mercati, arancine e “bedda matri!”. I palermitani parlano a 200 all’ora e ogni cosa è un’opinione forte. Il cibo è sacro, il sole è potente e la storia ti investe ad ogni angolo. Qui anche il traffico è un’arte.
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Che macello
Espressione usata per descrivere una serata di festa che si trasforma in un'epopea epica dove personaggi improbabili emergono, lo scenario supera ogni previsione predefinita, e chiunque racconti su Instagram non può far a meno del filtro più esagerato.
"Da una tranquilla cena tra amici è finito che ci siamo ritrovati a cantare circondati da ballerini di flamenco apparso dal nulla e Silvio sulla fontana della piazza. Che macello!"
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Trìssina
Termine palermitano usato per descrivere un gran caos disordinato, tipico delle giornate in centro città.
"Oggi trovare parcheggio in centro è stata na' trìssina, meglio girare col motorino!"
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Sali sali
Un modo scherzoso per dire a qualcuno di continuare a parlare o di raccontare una storia che sembra incredibile o esagerata. Un invito a portare avanti la narrazione spettacolare, quasi come se si stesse scalando una montagna di assurdità.
"Luigi mi ha detto che ha pescato un pesce grosso quanto una Vespa! Io gli ho risposto 'sali sali', volevo vedere fin dove arrivava."
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Arrusti e mangia
Festa improvvisata dove si grigliano carne e pesce al volo, perché a Palermo non servono scuse per mettere su un barbecue e fare baldoria.
"Ieri sera abbiamo fatto un arrusti e mangia in spiaggia, sembrava di stare alla sagra dell'arrosticino!"
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Sgurriare
Pulire qualcosa in modo rapido e un po' superficiale, giusto quel tanto che basta per far sembrare tutto a posto.
"Oh ma sta casa è un casino! Dai, sgurriamo al volo prima che arrivino gli ospiti."
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Dare l'occhio
Quando tieni sotto controllo qualcosa o qualcuno senza farti notare, esattamente come un gatto che osserva con astuzia.
"Non ti preoccupare per la tua Vespa parcheggiata: ho dato l'occhio tutto il tempo, se si avvicinava qualcuno mi facevo vedere come un'aquila!"
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Avanza
Esclamazione usata a Palermo per spronare qualcuno a muoversi o a darsi una mossa quando sta perdendo tempo.
"Franco, muoviti a vestirti! Avanza che dobbiamo andare allo stadio!"
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Rosicare
Combattere con un'arancina mentre ricordi tutti gli appuntamenti mancati o falliti che hanno deteriorato la tua autostima.
"Francesca sta rosicando su quell'arancina così intensamente che sembra stia masticando i pettegolezzi della zia riguardo al suo ultimo blind date infelice."
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Abballari
Quando ti metti a ballare senza freni e sembra che stai facendo un concerto in mezzo alla strada. Vale anche per indicare quando qualcuno fa una gran confusione.
"Ma chi è quel pazzo in piazza che abballa come se fosse al Festival di Sanremo? Questo sì che sa fare spettacolo!"
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Testa i balata
Modo colorito per definire qualcuno di testardo o un po' ottuso, proprio come una testa dura quanto una mattonella.
"Mario insiste a fare il bagno mentre pioveva, oh ma sei proprio testa i balata!"
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Spaccarsi di studio
Ritrovarsi in biblioteca alle prime luci dell'alba con una montagna di libri, senza ricordare esattamente come ci sei finito. Potrebbe essere stato un sogno... o influenza delle famose arancine di notte?
"Vincenzo aveva promesso di unirsi a noi ieri sera, ma si è spaccato di studio così tanto che abbiamo trovato la sua ombra alle sette del mattino in biblioteca accanto a un ammasso di fotocopie e bucce d'arancia."
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sbricciarsi
Fare finta di pagare quando esci con gli amici, ma trovare sempre una scusa per evitare realmente di mettere mano al portafoglio.
"Ogni volta che siamo al bar, Totò si sbriccia: dice che deve andare in bagno e torna quando è già tutto pagato! È un genio."
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Vucciria
Letteralmente il nome di un famoso mercato, ma in gergo significa grande confusione o baccano. Usato per descrivere situazioni caotiche alla palermitana.
"Ieri sera a casa di Peppe era una vucciria: la nonna ballava sul tavolo e i cugini litigavano per l'ultimo cannolo!"
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Grigio palermitano
Uno stato d'animo confuso o di incertezza, specialmente quando devi decidere se andare a mare con il sole o fare una passeggiata con nuvole all'orizzonte.
"Oggi sono in modalità grigio palermitano: non so se prendere il costume o l'ombrello!"
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Cuore di melanzana
Un modo amorevole per prendere in giro qualcuno che ha la testa fra le nuvole ma è sempre benvoluto: tenero dentro, proprio come una bella melanzana imbottita.
"Oh Giovanni, hai scordato pure che oggi era il tuo compleanno! Sei proprio un cuore di melanzana!"
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Tranquillo come un palermitano in 'chiovere'
Descrive qualcuno che affronta le avversità con una calma quasi zen, tipico di chi è abituato a navigare il caos.
"Franco, il prof sta controllando i compiti! - E vabbè, Antonè, io sono tranquillo come un palermitano in 'chiovere', tanto male che vada: m'arrangio!"
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Scafazzatu
Un tipo che fa qualcosa di stupido o buffo, uno che ha sempre la testa fra le nuvole ma in modo divertente.
"Vedi quello là che sta cercando di aprire la porta spingendo invece di tirare? È proprio scafazzatu!"
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Spremuta di spia
Un modo divertente per descrivere qualcuno che ha sete di pettegolezzi, sempre a cercare e raccontare le novità succulente della gente.
"Oh Gio', ma quella tua cugina è proprio una spremuta di spia, sa i fatti miei meglio di me!"
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Eiu 'u biondu
Indica una bibita gassata, tipo chinotto o aranciata, che è la scelta obbligata quando vuoi qualcosa di fresco e dolce.
"Fa' un caldo che si squagghia l'asfalto, vai pigghiami eiu 'u biondu ca' moru!"
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Scusèla
A Palermo, 'scusèla' identifica la persona che ricorre a scuse colossali solo per saltare qualsiasi evento sociale indesiderato. Spende così tanto tempo a inventare giustificazioni elaborate che potrebbe dedicarsi professionalmente alla scrittura di sceneggiature.
"Quando Giovanni ha comunicato di non poter partecipare alla festa perché il gatto della vicina soffriva le vertigini, abbiamo capito che avevamo a che fare con il più straordinario 'scusèla' del circondario."
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Fimminazza
Nel cuore di Palermo, una 'fimminazza' è quella ragazza che non si piega mai al vento del dramma e delle chiacchiere: lei porta sempre una soluzione, magari esagerata ma efficace!
"Quando ci siamo persi in centro, Caterina ha fermato un vigile con un fischietto più forte dello Stadio. È davvero na fimminazza!"
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Calarsi
Quando qualcuno si dilegua in modo improvviso da una serata o situazione senza dire niente a nessuno. Letteralmente 'sparire' come un ninja, ma mantieni un profilo basso.
"Oh ma hai visto Giovanni ieri? Si è calato dalla festa alla chetichella, tipico suo!"
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Vasariello
Tipo completamente pazzoide, quello che a Palermo chiami quando stai scherzando su qualcuno un po' strambo o fuori di testa.
"Hai visto come ballava Marco ieri sera? Era un vasariello totale, ci ha fatto morire dalle risate!"
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Far baldoria
Organizzare una normale serata in terrazza con amici ma, grazie alle antenne sopraelevate e ai vicini estremamente festaioli del piano superiore, trasformare tutto in un karaoke involontario quando qualcuno accende la musica a tutto volume.
"Eravamo seduti tranquilli a sorseggiare un Martini sul balcone, fino a quando non siamo finiti a far baldoria cantando Celentano con tutta Palermo sotto le stelle!"
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Ammucciari u caddozzu
Letteralmente significa 'nascondere lo spezzatino', ma viene usato per parlare di quando qualcuno cerca di coprire o nascondere qualcosa di sospetto o imbarazzante, specialmente durante le fredde e ventose giornate d'inverno.
"Dopo che l'ha combinata grossa a tavola, s'è messo ad ammucciari u caddozzu come se niente fosse!"
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Scinniri
Quando hai bisogno di prendere qualcosa dal negozio sotto casa o semplicemente vuoi uscire per una passeggiata breve. È come dire 'faccio un salto giù', ma in vero stile palermitano.
"Ma che fai, Giuseppe? Non lo sai che è il momento perfetto per scinniri e prendere due arancini belli caldi?"
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Pomiciare
Il disperato tentativo di accaparrarsi l'ultima fetta di arancina durante una pausa pranzo aziendale caotica, spesso culminando in insulti bonari e ammiccamenti tra colleghi.
"Oggi alla mensa sembrava un campo di battaglia, ognuno che pomiciava quella arancina come se fosse oro puro."
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Collinaro
A Palermo, un 'collinaro' è chi cerca rifugio tra le colline madonite per ritirarsi seriamente in silenzio-fragadigini studi filosofici sulla sorellanza delle arancine lontano da mari e uvzio prevalentemente stuzzicummeriano.
"Oh Pino! Ma che fai su quelle colline perdigranitza sperando di combattere i ragù ellucubrativi culinari? Sei proprio diventato un collino sapeto/salotto collinaro!"
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Binca
Un momento imbarazzante in cui si dimentica il nome di una persona appena incontrata che fingevi di conoscere benissimo.
"Stai attenta, perché al matrimonio ho fatto una binca con la cugina della sposa... e mi sono dovuto inventare il nome sul momento!"
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Babbaluci
Letteralmente le lumache, ma a Palermo vuol dire pure sorseggiare qualcosa di buono e fresco con calma, stile prenditela comoda come un vero siciliano.
"Stiamo al mare: prendo una birra e mi faccio un paio di babbaluci guardando il tramonto. Cosa c'è di meglio?"
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Essere in sbatti
Trovarsi impigliati in mille faccende a causa della tua stessa procrastinazione, come cercare di finire un puzzle nella Sagra della Pastamàssima ad agosto.
"Alessio è talmente in sbatti con le commissioni arretrate che pare stia giocando a Tetris per incastrare anche il suo caffètto."
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Farsi 'na sigaretta
Quando ti prendi una pausa dalla vita stressante e ti accendi una sigaretta, rilassandoti e schiacciando un po' le palpebre in stile mafioso da film.
"Oh frate', che ne dici se ci facciamo 'na sigaretta prima che questo sole ci scioglie le idee?"
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Vrenzola
Una ragazza che possiede un'istintiva maestria nel mischiare elementi di cultura alta e bassa, sfoggiando profonde discussioni letterarie nei contesti meno canonici come le spiagge sovraffollate o i mercati affollati.
"Stamattina, in mezzo alle bancarelle della Vucciria, quella vrenzola di Giulia discuteva dell'influenza siciliana nelle opere pirandelliane mentre comprava caciocavallo!"
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Arrusicamento
Quella voglia irresistibile di andarsene a zonzo, camminando senza una meta precisa. Di solito capita quando il sole è bello alto e non ti va di stare chiuso in casa.
"Oggi mi sento un certo arrusicamento, quasi quasi mi faccio un giro fino al Foro Italico."
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Mica male
Espressione usata quando un siciliano scopre che il cibo online ordinato sorpassa di gran lunga le limitate aspettative dopo aver visto una serie infinita di ricordi culinari intoccabili.
"«Aspetta... per davvero questo arancino arriva da quel nuovo posto su Just Appetite?! Mica male, pensavo venisse fregio in scatola!»"
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Andare in bianco
Quando cerchi di schivare il traffico cittadino usando una scorciatoia, ma ti ritrovi bloccato in un vicolo senza via d'uscita.
"Peppe pensava di fare il furbo sullo scooter svoltando prima, ma è andato in bianco finendo imbottigliato dietro al carro delle maioliche."
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Arripigghiata
Quella mossa veloce e determinata per sistemare qualcosa alla buona, tipica del palermitano improvvisato.
"La macchina non partiva, ma con un'arripigghiata è andata avanti come niente fosse."
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Essiri un 'lago
Descrive una situazione in cui si dice di voler agire ma non accade mai nulla, come promettere fare onde nel lago senza mai buttare il sasso.
"Rosaria continua a dire che si metterà a dieta, ma è solo un 'lago'; oggi l'ho vista divorarsi tre cannoli!"
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Vossìa
Quando qualcuno si dà tante arie e se la tira un po' troppo, comportandosi come fosse il re della situazione.
"Uè Totò, lasciamola perdere quella lì... è tutta 'vossìa' e pochi fatti concreti!"
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Signò
Un modo caloroso e confidenziale per chiamare le donne, simile a 'signora', ma con quel tocco di affetto e complicità alla palermitana.
"Oh signò, che mi prepara oggi per pranzo? Che ho una fame che non vedevo dal 2002!"
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Fa il ciapet
Quando ci si mette a discutere di calcio al bar senza sapere di cosa stai parlando, cambiando discorso ogni cinque minuti sparando supposizioni ridicole per far scena.
"Vincenzo faceva il ciapet dalla colazione all'aperitivo, saltando da Pirlo a metodi per togliere il fuorigioco che Platinì non ci avrebbe mai capito niente."
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C'arrapicchiari
Quando qualcuno ti prende in giro facendoti sentire importante, ma alla fine è solo fumo e niente arrosto. Praticamente ti stanno vestendo da eroe per poi lasciarti a piedi!
"Oh, Ciccio, la smetti di c'arrapicchiarmi con sta storia che mi fai entrare al club VIP? A 'sta gala nessuno mi ha riconosciuto neanche col papillon."
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Lunga 'ca minchia
Un modo colorito e un po' sboccato per dire che una cosa è noiosa o infinita, al punto da farti venir voglia di scappare.
"La conferenza era talmente lunga 'ca minchia che a metà ho cominciato a pensare alle ricette della nonna."
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Suca
Esclamazione tipica palermitana per invitare qualcuno a farsi gli affari propri o per esprimere disinteresse.
"Marco: "Vieni stasera a studiare insieme?" Luca: "Suca, me ne vado al mare a farmi un bagno!""
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Ciolla ri suli
Una persona che sembra avere il sole sempre dentro, con un sorriso smagliante e l'allegria contagiosa come un'estate siciliana.
"Ma che ci hai preso a fare così? Sta quasi nevicando e tu cammini come una 'ciolla ri suli', sempre allegra!"
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Matrimonialarsi
Decidere di sposarsi così, all'improvviso, più per convenzione che per amore. Una mossa classica quando la nonna insiste troppo o quando ci sono chiari 'motivi pratici'.
"Luigi ha deciso di matrimonialarsi con Carla dopo che la zia Pina gli ha detto 'o ti sposi o niente arancine alle feste'. Classic Palermo move!"
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Crescere alla Palermitana
Fare qualcosa in grande stile e senza mezze misure, spesso un po' sopra le righe. Quando qualcuno non si accontenta mai e vuole sempre di più.
"Luigi ha comprato non uno, ma tre cannoli per sé, perché sai, gli piace crescere alla palermitana!"
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Governo di mezzo
Descrive quella persona che si impiccia sempre negli affari altrui, come se fosse un ministro senza portafoglio.
"Nun c'è niente da fare: a casa mia, la zia Maria è il governo di mezzo, sa tutto e comanda tutti pure se nun c'entra niente!"
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Presente!
Espressione tipicamente palermitana per annunciare con vigore che, tra mille 'figghissie', ci si è riusciti a risvegliare dalla sonnolenza post-pranzo, comunemente associata ad una connessione intima col divano della prozia.
"Dopo aver mangiato tutta quella caponata, mi ero appena sdraiato quando mamma ha annunciato la visita dei parenti. Ho borbottato qualcosa tra i cuscini e poi, fingendomi energico come un faraone risorto, ho gridato: 'Presente!'."
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Capiddi scombinati
Quando i capelli sono in uno stato disastroso, tipo che hai fatto la guerra con il cuscino e lui ha vinto.
"Oh chi bedda questa testa! Stamattina mi sono svegliato coi capiddi scombinati, sembravo un Riccioli d'Oro siciliano col Guttalax!"