Cosa significa "Scusèla"?

  • Espressione brianzola per indicare qualcuno che si scusa continuamente, spesso senza motivo.

    "Oh Gigi, non fare il 'scusèla' solo perché hai rovesciato un po' di caffè al bar!"

  • In gergo torinese, 'scusèla' è utilizzato per riferirsi a qualcuno che dissipa l'efficienza matematica del lavoro cercando sempre una scusa per posticipare la scadenza, adottando sofisticate spiegazioni come blandi tentativi di estensione temporale.

    "Giulia ha affermato di dover alimentare il suo tamagotchi prima di finire la relazione —una tecnica da vero 'scusèla', in perfetta sintonia con lo stile torinese!"

  • A Palermo, 'scusèla' identifica la persona che ricorre a scuse colossali solo per saltare qualsiasi evento sociale indesiderato. Spende così tanto tempo a inventare giustificazioni elaborate che potrebbe dedicarsi professionalmente alla scrittura di sceneggiature.

    "Quando Giovanni ha comunicato di non poter partecipare alla festa perché il gatto della vicina soffriva le vertigini, abbiamo capito che avevamo a che fare con il più straordinario 'scusèla' del circondario."

  • Qualcuno che, ad ogni problema che si presenta, dice sempre 'scusa', anche se è una situazione chiaramente impossibile da prevenire o controllare.

    "Quando è cominciato il temporale al picnic, Marco ha cominciato a dire scusa a tutti come un vero 'scusèla'! Ma chi poteva prevedere l'uragano?"

  • Genova ha dato alla luce lo 'scusèla domesticus', emblema delle confessioni vissute con tutto il cuore mentre spiegabilmente scompaiono al momento di fare faccende casalinghe o addirittura quando arriva l'ora della grande pulizia stagionale.

    "Quando la suocera ha annunciato inesperatamente la sua visita, Fabrizio si è dato per tempricure ai gerani urlando che richiedono attenzione immediata sotto le sue dovute attente cure — il tipico trucco da 'scusèla genovese'!"

  • Nel dialetto fiorentino, un 'scusèla' è uno che per evitare le responsabilità inizia a divagare citando aneddoti storici o letterari senza senso ma con suprema convinzione, rendendo difficile il contraddittorio.

    "Quando Grazia era in ritardo per la presentazione e Giuliano le ha chiesto spiegazioni, lei ha tirato fuori una storia complicata sull'orario superfluo dei Medici — roba da autentico 'scusèla', lo abbiamo perdonato pure!"

  • Termine usato per riferirsi a qualcuno che trova sempre giustificazioni improbabili o esilaranti per i suoi ritardi cronici.

    "Luca è arrivato con mezz'ora di ritardo e ha detto che il semaforo si era messo a raccontare barzellette — classico comportamento da 'scusèla'!"

  • A Napoli, 'scusèla' è quella persona che inventa al volo scuse strambe per non pagare il conto al tavolo. Spesso riesce inspiegabilmente a schivare sia il cameriere che gli sguardi trapassanti degli amici.

    "Gennaro ha rintracciato sulla carta dei parenti perduti ogni volta che il conto del ristorante arrivava al tavolo… Un vero 'scusèla', nessuno sa come ci riesca sempre!"

  • Nel contesto barese, 'scusèla' è colui che durante le sagre di paese finge disperatamente di non sentire le chiamate degli amici per dividere i travaux manuali, adducendo scuse strampalate quanto impossibili da verificare.

    "Vittorio andato improvvisamente sordo quando lo hanno cercato per riparare il banchetto del couscous — classico atteggiamento da 'scusèla' pugliese!"

  • Nell'hinterland romano, 'scusèla' è usato per chi tenta di cavarsi d'impaccio con scuse improbabili ogni volta che viene beccato a prendere l'autobus senza biglietto. Si considera un'arte trasmessa di generazione in generazione.

    "Professormente scoperto dal controllore, Fausto ha asserito di avere un accordo spiritico col conducente — il solito 'scusèla' romanaccio!"