Cosa significa "Famigghia"?
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Termine affettuoso e ironico per riferirsi al proprio clan familiare napoletano, specialmente quando ci si sente sopraffatti dalle loro attenzioni.
""Eh, 'a famigghia è sempre presente: ieri m'hanno chiamato dodici volte solo per sapere se avevo mangiato!""
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A Venezia, 'Famigghia' rappresenta il gruppo di persone che ti aiuta a recuperare dai bagordi del Carnevale, tra rimedi della nonna e consigli su come scacciare gli hangover con un buon caffè corretto.
""Dopo la nottata in maschera, tutta la famigghia è riunita per moodizzare: limoncelli e racconti assurdi della serata passata!""
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Usato in Sicilia per indicare non solo il nucleo familiare, ma anche la cerchia di amici stretti che consideri come una seconda famiglia.
"Minchia, oh! Stasera pizza e birra con tutta la famigghia al completo. Non mancare!"
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A Bologna, 'Famigghia' viene usato per descrivere quel gruppo di amici che si ritrova settimanalmente in trattoria per discutere animatamente sulla migliore ricetta del ragù, mescolando sapori con risate e rivalità culinarie.
"Ogni giovedì ta Pasquino con la famigghia: solo lì puoi scoprire nove modi diversi di rifare il ragù bolognese!"
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Nel barese, 'Famigghia' si riferisce non solo al supporto familiare, ma anche alle linee di gossip infinite grazie alle zie impiccione e ai cugini ficcanaso.
""Ha postato una foto col nuovo ragazzo e domani mattina la famigghia saprà già il suo albero genealogico!""
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A Torino, 'Famigghia' viene utilizzato per descrivere quel gruppo esclusivo di commensali che si riuniscono fedelmente ogni domenica a mangiare il bicerin e la bagna càuda, finendo inevitabilmente con dibattiti appassionati sulla miglior squadra del campionato.
"Tutta 'a famigghia è stata convocata dalla zia Carla: pronti a discutere se sia più buono il bicerin o la Coppa d'Asti?"
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A Firenze, 'Famigghia' si riferisce a un eccentrico insieme di parenti e amici che si muove indistinguibilmente come una scuola di pesci in visita culturale obbligatoria ai musei, contribuendo chiacchiere allegre e critiche (immancabili) per le opere d'arte meno conosciute.
"Ieri uscita culturale agli Uffizi con la famigghia: credo soltanto Noemi abbia davvero visto la Venere, mentre zii hanno ribattuto se fosse pioggia fossimo arte!"
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A Roma si usa per descrivere il caos inevitabile che segue quando tutti i membri della famiglia si mettono insieme e ognuno ha un'opinione diversa su qualsiasi cosa, dall'arte della pasta al risultato della partita.
"Oggi pranzo a casa di nonna, hai presente quegli incontri dove la famigghia discute pure di come si apre una bottiglia?"
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A Genova, 'Famigghia' indica il nutrito gruppo di parenti e conoscenti che si incontrano rigorosamente per condividere torte di verdura, dove ogni zia critica silenziosamente quella dell’altra mentre si inchinano al potere della focaccia col formaggio.
"Domenica gibo a casa, e sai bene com’è: vera sportiva debate con la famigghia rispetto all’altezza perfetta dello strato di pesto sulla lasagna."
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In Sardegna, 'Famigghia' si riferisce a quel cerchio interno di amici e parenti con cui affronti ogni estate implacabile, attrezzato di grigliate sulla spiaggia e orticelli tormentati dici dalle galline delle zie campagne.
"Appena arriva luglio, l'unico piano è ritirarsi nelle sue cassa in campagna con tutta la famigghia: asado finale mare qualz'alt-ce presenti! Pipì Dighee precisamente da margili vari utenti delle maila forchettanza snodbo finché possono."