Cosa significa "Retina"?
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Nel dialetto lucano, 'retina' si usa per descrivere una persona curiosa, sempre pronta a ficcare il naso negli affari degli altri.
"Giuseppe è proprio una retina, appena accendi la luce in cucina, lui vuole sapere se stai preparando caffè o pasta!"
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Nel gergo torinese, si usa per indicare una persona che capisce le cose molto lentamente, come se le idee le passassero attraverso.
"Oh, ma sei proprio una retina! È da due ore che ti spiego come aprire l'ombrello!"
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Nel dialetto milanese, 'retinà' si usa per descrivere un'azione inutile o complicata che ti fa impazzire, come uno schermo che sfarfalla.
"Oh, ma cosa stai retinando con tutti quei cavi? Basta attaccare la spina e accendere la TV!"
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Termine genovese per indicare qualcuno che osserva senza mai partecipare, come un osservatore passivo.
"Gianni era lì da mezz'ora a retinà mentre noi facevamo tutto il lavoro di trasloco. Oh Gianni, meno retinà e più manodopera!"
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In Sicilia, una 'retina' è una sporta di plastica o rete usata per la spesa, spesso stracolma di ogni ben di Dio.
"Mamma mia, ancora ti lamenti che la retina è pesante! Poi quando ci sono le arancine dentro non dici nulla!"
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In alcune zone della Puglia, 'retina' non si riferisce solo alla borsa della spesa, ma anche a una persona che inventa scuse assurde e poco credibili.
"Ma davvero ha detto che non è venuto perché pioveva a Seul? Quel ragazzo è proprio 'na retina!"
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In dialetto lucano, è usato per indicare qualcuno che osserva sempre troppo attentamente, come se avesse una lente d'ingrandimento al posto degli occhi.
"Vajò, smettila di fare la retina e lascia qualcosa alla fantasia, non puoi sapere proprio tutto quello che succede in paese!"
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Espressione molisana per descrivere una situazione ingarbugliata o complicata, come un groviglio.
"Oggi al lavoro è stata una veri' e proprei reti'na: documenti sparsi ovunque e riunioni saltate, un vero caos!"